Quali sono gli ambienti naturali le cui caratteristiche possono permettere al Porcino di vivere, svilupparsi e riprodursi? Innanzitutto l’ambiente deve essere naturale ed incontaminato.
Le montagne dell’alta Valtaro presentano un ambiente particolare, creato dall’aria calda e salmastra del mare Tirreno e dal fresco della notte: è questo che dà al fungo il suo particolare aroma. Si crea una nebbiolina tiepida con nubi calde e questo clima risulta perfetto per il Porcino. Altro elemento fondamentale è la luce. Nel bosco pulito dove la luce crea un microclima ideale, il fungo sente meglio il caldo e l’umidità, nasce prima ed in abbondanza. Le quattro diverse specie di boleti vivono in habitat fra loro in parte differenti.
Boletus edulis
Fungo diffuso ovunque e molto comune, cresce principalmente nei boschi di faggio, castagno, raramente in abete, in estate fino all’autunno inoltrato ad arrivare alla comparsa della prima neve. Noto come Porcino autunnale, è il fungo più conosciuto, essendo associato a molte essenze arboree.
Boletus aestivalis
Compare solitario o a gruppi già a fine primavera nelle annate più calde e sino all’autunno. Si distingue dagli altri Porcini per la stagione di crescita. Nasce prevalentemente sotto latifoglie (in particolare castagni e querce) ma anche sotto abeti.
Boletus pinophilus
Cresce dalla primavera, principalmente associato al castagno, fino all’autunno, di preferenza in boschi di faggi e conifere (abete bianco). Cresce anche nel sottobosco di mirtilli ma non disdegna altri ambienti.
Boletus aereus
Specie che cresce soprattutto nei periodi caldi a quote basse, dalla metà di giugno fino alla tarda estate, preferibilmente nei boschi di latifoglia (quercia, cerro e castagno).