Gli areali del Fungo Porcino di Borgotaro

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La denominazione “Fungo di Borgotaro” ha ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta nel 1996 (unico fungo IGP in Europa) ed è riservata a quattro specie di funghi freschi e secchi del genere Boletus (vedi pannello 4) che crescono spontaneamente e vengono trasformati sul territorio. Merito di questa iniziativa è del Consorzio Comunalie Parmensi che – nel suo programma di miglioramento e valorizzazione del territorio – dopo aver promosso azioni mirate al razionale e corretto uso della risorsa fungo, ha intrapreso procedure per ottenere l’Indicazione Geografica Protetta, definendo con precisione il territorio di provenienza del fungo IGP oggi all’interno dei comuni di Albareto, Bedonia, Berceto, Borgo Val di Taro, Compiano, Tornolo in provincia di Parma e Pontremoli e Zeri in provincia di Massa-Carrara.

L’areale emiliano della zona di produzione e raccolta è delimitato a nord dal monte Ragola posto a confine con il comune di Bardi sino alla strada comunale che da Liveglia passando per il Passo dei morti sino a Ponteceno scende sino al valico di Monte Vaccà per arrivare a Bedonia.Da qui scendendo il corso del torrente Pelpirana sino alla confluenza del fiume Taro per proseguire, passando per Borgotaro, per arrivare al torrente Grontone che segna il confine tra Berceto e Terenzo.
A Est Il territorio è rappresentato dal corso del Grontone sino al torrente Baganza per poi seguire il confine tra Berceto e Corniglio sino al confine con la regione Toscana.
L’areale toscano della zona si produzione è rappresentato da una porzione di Lunigiana inclusa nel comune di Pontremoli delimitata dal corso del fiume Magra sino a Pontremoli e immettendosi poi nella strada comunale che porta a Zeri. Da qui, Salendo il passo del Rastrello e proseguendo per poi seguire il confine con la Liguria sino al monte Gottero. Seguendo sempre il confine tra Emilia e Liguria, passando per il passo della Cappelletta e del Cento Croci sino al monte Zuccone; ridiscendendo poi sino al fiume Taro e seguendo il confine regionale sino al monte Melanotte.
Il confine Ovest parte dal Monte Melanotte scendendo il confine regionale (Liguria ed Emilia Romana) giunge al passo del Bocco e quindi al monte Biffi per arrivare al passo dell’Incisa e alla sommità del monte Penna. Da qui scendendo al passo del Chiodo arriva al monte Ragola passando lungo lo spartiacque individuato dai monti Tomarlo, Coce di Martincano, Maggiorasca, Bue, Nero e passo Zovallo.